Un saluto a denti stretti

Dopo soli nove mesi il vescovo ha deciso di sostituire di nuovo il parroco. Quindi, ancora con le lacrime vive per l'addio di don Domenico, stiamo per salutare padre Carmelo Andreacchio. Non siamo in grado né vogliamo giudicare questi pochi mesi di operato, anzi auguriamo a padre Carmelo un prolifico lavoro nella comunità di Stefanaconi, dove il Vescovo ha deciso di mandarlo.

Solo, caro padre Carmelo, siamo rimasti male per quelle foto che avete affisso nella bacheca di Mater Domini -che vi alleghiamo- e per come, ascoltando le vostre ultime omelie, avete più o meno velatamente criticato l'operato di don Salvatore Minniti, reo di avere fatto, tra l'altro, un bruttissimo altare in pietra e una Via Crucis posizionata a terra e quindi facilmente sporcabile dagli animali.

Sarebbe stato utile che qualcuno avesse raccontato a padre Carmelo, visto che lui, cosa deontologicamente discutibile, fa dello spirito su come era e come è l'altare centrale di Mater Domini,

com'era il Santuario prima dell'arrivo di don Salvatore,

com'era la Chiesa Matrice prima dell'arrivo di don Salvatore,

com'era l'asilo prima dell'arrivo di don Salvatore,

a che cosa era adibito il vecchio rudere di San Nicola prima dell'arrivo di don Salvatore.

Tanto dovevamo per cercare di ristabilire un pò di verità, anche se don Salvatore, per quello che ha fatto e per quello che è, non ha certamente bisogno della nostra difesa; lui non avrebbe mai messo a confronto il suo operato con quello dei suoi predecessori.

Sicuramente don Salvatore nell'arco dei suoi oltre dieci anni a San Nicola avrà sbagliato qualcosa, ma lo ripetiamo con certezza: è stato il parroco che più ha operato nel recupero e nel restauro di spazi e beni parrocchiali negli ultimi sessant'anni.