25 gennaio 2006

Trent’anni fa…

la prima partita ufficiale della Crissense.

di Gregorio Forte

            La mattina del 18 gennaio 1976 (sono passati 30 anni!), mi alzai prima del solito, alla ricerca della quarta macchina che ci avrebbe dovuto portare al campo sportivo di Girifalco. Il sorteggio del Campionato di 3ª Categoria Dilettanti, organizzato per la prima volta dalla F.I.G.C. L.N.D.(Lega Nazionale Dilettanti), Comitato Provinciale di Catanzaro, a cui noi dell’ARCI UISP CRISSENSE partecipammo per la prima volta, ci destinò l’ICAR di Girifalco, fuori casa.

            La mattinata si presentava fredda e gelata e sulle montagne attorno c’era pure la neve. Forse è stata una delle poche volte che non ho sentito il freddo pungente, tanto era l’ansia e l’attesa per il debutto che badavo solo a completare il parco macchine per la trasferta.

            Dopo aver ricevuto la disponibilità, giorni prima, da parte di Vito Macrì (Vicepresidente), dell’Avvocato Franco Martino e la sempre disponibile 850 del Presidente del Circolo Arci, Antonio Carnovale, bisognava trovare una quarta auto che prendesse il posto dell’altra immancabile 500 di Wladimiro Greco, rotta per l’occasione.

            In questo girovagare mi accompagnavano Pasqualino Fera e Miruccio e, dopo aver chiesto a tanti senza positiva risposta, mi ricordai della 500 nocciola del Dott. Mannacio e del suo grande amore per questo sport, avendolo praticato da semiprofessionista fino alla serie C, e della sua grande disponibilità nei nostri confronti. Appena aprii bocca per chiedergli per favore il prestito dell’auto, senza tentennamenti, corse su e mi buttò le chiavi dal balcone dicendomi: “cercate di vincere, altrimenti non ve la presto più”.

            Poi, di corsa, ritornai a casa, preparai la divisa con i documenti, la cassetta con le medicine e la macchina fotografica e, contemporaneamente, invitai mia madre a prepararmi qualcosa da bere e da mangiare da portare via.

            Verso le 12,15 partimmo alla volta di Girifalco, strafelici e con la consapevolezza di disputare una bella partita. Ci fermammo un solo attimo a Capistrano, il tempo necessario per far salire a bordo Renzo Mesiano, Raffaele Fera (Lino per gli amici) e Francesco Pisani che, assieme agli assenti Mimmo Ceniti e Ciccio Florio, facevano parte della rosa dei calciatori dell’Arci Uisp Crissense. Mi ricordo che più salivamo verso la Fossa del Lupo e più c’era neve, mentre un certo languore si faceva strada nello stomaco. Ci fermammo per strada in mezzo alla neve e tirammo fuori vino, soppressate, pane di casa, olive, formaggio, ecc… per un fuori programma quanto mai gustoso.

            Finalmente giungemmo al Campo di Girifalco, prima del previsto, non c’era nessuno, tanto che ci venne il dubbio di aver sbagliato posto. Poi, dal nulla, nelle vicinanze di uno spiazzale a ridosso della rete di recinzione, vidi arrivare una 127 bianca: era l’amico e compianto Ciccio Pietro Telesa, giungeva da chissà dove per portarci il suo calore, ci rassicurò dicendoci di prepararci perché il campo era quello.

            Quello era davvero un campo di calcio: rettangolo di gioco ampio, recinzione ben fatta, spogliatoi spaziosi con docce…. Insomma qualcosa di nuovo rispetto a come eravamo abituati.

            Nell’ora che mancava prima del via mi preparai la distinta dei giocatori, i documenti, distribuii la divisa verde con bordo rosso e i pantaloncini bianchi (i colori sociali dell’Arci) impartii i compiti e i ruoli agli 11 giocatori che sarebbero andati in campo. Gli suggerii il giusto comportamento da tenere qualunque fosse il risultato, nei confronti dell’arbitro, giocatori avversari  e spettatori. Cercai di trasmettere la giusta carica per fare bella figura si, ma di non trascurare mai i sani principi per la quale era nata la squadra: lealtà, correttezza, semplicità, aggiunti a carattere e personalità, tanto da suscitare sempre simpatia ovunque e comunque (erano e sono le cose a cui tenevo e tengo di più).

            Finite le solite raccomandazioni, uscii dallo stanzino riservato agli ospiti per prendere una boccata d’aria fresca. Mi vennero in mente di colpo tutti i racconti, le vicende, le storie pescate un po’ qua, un po’ là dalle persone più anziane di me su questo calcio sannicolese.

Provai ad immaginare le partite che preparavavano i miei predecessori che rispondevano ai nomi di: Vito Durante, Abramo Telesa, Zzu Rocco, ai tanti giovanotti che nel periodo prima della seconda guerra mondiale, in nome di una fede, “allu santissimu” rincorrevano un pallone fatto di stracci, senza abbigliamento, privi di mezzi di trasporto e molto spesso senza cibo.

Credo che le stesse difficoltà li dovette affrontare a cavallo degli anni sessanta e settanta, mio cugino Abramo Telesa, impareggiabile organizzatore di quegli anni, che per lo più non poteva contare sulla disponibilità di un campo sportivo nostro e il solo disponibile era quello di Vallelonga.

Lo stesso è valso per lu zzu Rocco, per un breve periodo all’inizio degli anni settanta fino alla nascita di questa nuova squadra, quando portava i giovani del paese a disputare i tornei estivi di Serra, Cardinale e Maierato.

Provai a percepire gli umori e le sensazioni di tutti quei giovanotti che nel corso di tutti questi anni, orgogliosi avevano gioito, esultato rallegrato nell’indossare la maglia del proprio paese in una semplice partita amichevole.

Facendo il punto della situazione, appariva evidente che noi avevamo tutto l’occorrente, in più eravamo riusciti ad iscrivere per la prima volta una squadra di San Nicola ad un campionato calcistico vero e proprio.

Il fischio dell’arbitro che ci invitava ad espletare il riconoscimento mi riportava alla realtà della giornata.

Mancano cinque minuti all’inizio della partita e, nel freddo spogliatoio del campo di girifalco la tensione e’ tanta, il nervosismo e’ palpabile sul volto dei giocatori e dei dirigenti, che aspettano solo l’invito dell’arbitro per l’ingresso in campo.

Alle 14,30 le due squadre sono schierate al centro del campo per ricevere il saluto della piccola folla infreddolita. I due capitani si salutano, mentre noi dirigenti cerchiamo un posto in panchina.

Il fischio dell’arbitro si fa attendere per un attimo, anche lui sembra avvertire l’emozione. L’avventura sportiva in campionato sta per cominciare.

Al fischio iniziale la palla viene giocata subito dall’ARCI; le prime battute sono di studio, anche se nella Crissense si denota da subito una maggiore concentrazione ed una ricerca del gioco fra i reparti.

Al quarto d’ora l’ARCI va già in gol: palla conquistata a centrocampo e contropiede fulmineo gestito sulla fascia destra da Pasqualino Fera che con un cross perfetto mette in condizione l’accorrente Lino Fera a fare centro con un colpo di testa….. Ma il naturale entusiasmo viene subito smorzato dal fischio dell’arbitro che non convalida la rete per fuorigioco.

Passano altri otto minuti e questa volta l’azione si svolge sulla sinistra; da un lungo lancio di Giuseppe Pileggi, la palla arriva a Greco Wladimiro che inizia un’azione personale e in corsa fulmina l’esterrefatto portiere Palleria. La rete è valida e il relativo entusiasmo non viene smorzato da nessuno.

Nel giro di dieci minuti, l’ARCI sfiora ripetutamente il gol e da un’azione ben manovrata a centrocampo la palla giunge sulla corsia di destra che Pasquale Fera mette al centro per Lino Fera che con un gran tiro da fuori area trova il gol del raddoppio.

Sul 2 a 0, inizia la naturale reazione dell’ICAR che non porta a nulla.

Al 35’ si registra l’incidente accorso a Vittorio Teti che viene sostituito con Rosario Pasceri e i restanti dieci minuti finali del primo tempo trascorrono senza grossi rischi.

Considerato che le sostituzioni previste erano due, un portiere e un solo giocatore, i miei timori, nell’intervallo, erano di dover fare a meno di un mediano di contenimento come Vittorio sostituito da Rosario Pasceri che ha caratteristiche del tutto diverse.

Nel secondo tempo, difatti, l’ICAR stringe i denti e si porta subito sotto impegnando continuamente una difesa che regge.

Il nostro contropiede, comunque, al 75’, gli è ancora fatale e GRECO con un tiro di alleggerimento da tre quarti campo trova un gol fortunoso che ci porta sul 3 a 0.

A questo punto l’ARCI subisce totalmente l’iniziativa della squadra locale e corre più di un pericolo. Da un batti e ribatti, all’80’ l’ICAR, usufruisce di un calcio di rigore che Arabia trasforma riavvivando così l’incontro. Nel finale segna ancora con Scicchitano e i minuti finali sono tra i più emozionanti, ma il fischio dell’arbitro pone fine ad una gara di netto dominio dei rossoverdi che solo nel finale si sono lasciati andare.

L’ARCI meglio debutto non poteva fare e inaugura questa sua prima partecipazione cogliendo subito il bersaglio dei due punti con una prestazione veramente maiuscola che sovverte i timori della vigilia.

La festa continua negli spogliatoi con lo spumante e i dolci portati da Vito Macrì che per l’occasione festeggia con la vittoria il suo ventottesimo compleanno da primo dirigente.

I festeggiamenti continuano una volta giunti a casa, nella sede dell’ARCI, che si trovava allora in Via Roma, Palazzo Cosentino, con l’abbraccio ricevuto da parte di tutti i soci presenti.

Tuttavia per me la gioia più grande era quella di aver saputo mantenere la parola del Dott. Mannacio la sera quando andammo a restituire la 500 nocciola.

 

CAMPIONATO DI 3º CATEGORIA

GIRONE “B”

 

ANNO 1976

 

QUADRI DIRIGENZIALI

 

PRESIDENTE                                  Giuseppe                  MARTINO (Pirandello)

VICE PRESIDENTE                       Vito                            MACRI’

SEGRETARIO                                 Filippo                                   GALLORO (de nicola de lu nigru)

CASSIERE                                       Antonio                      CARNOVALE (lu cecatu)

MEDICO SOCIALE                         Giovambattista         DOTT. MANNACIO

ALLENATORE                                 Gregorio                    FORTE (lu zu gore)

CONSIGLIERI                                   Franco TETI – Avv. Vito COSENTINO – Vincenzo PASCERI di Nicola – Micu PILEGGI – Francesco FERA (padre Pasqualino Fera)

 

ROSA DEI CALCIATORI

 

PORTIERI:

Vincenzo GALATI (Cecè) – Pasquale FERA di Nobile Nicola – Francesco MARCHESE (Ciccio nè) – Nicola SGRO (figlio di Armando).

 

DIFENSORI:

Francesco PISANI (Capistrano) – Nicola IORI (lu ministru) – Francesco Leonardo MARTINO (libero picchi) – Renzo MESIANO (capistrano) – Filippo GALLORO (de Nicola de lu nigru) – Nicola IOZZO (zandegusta)  – Bruno CONGIUSTI’ (zzù bruno) – Domenico MARTINO (lu gestore) – Giuseppe GALATI (goodman), Galloro Nicola (de Michele de lu  nigru).

 

CENTROCAMPISTI:

Vittorio TETI (vittorejo) – Franco MARTINO (Avvocato) – Ciccio FLORIO (capistrano) – Antonino SERRAO (maierato) – Guseppe PILEGGI (glendel) – Mimmo CENITI (capistrano) – Pasquale FERA (sindaco).

 

ATTACCANTI:

Wladimiro GRECO (miroccio) – Raffaele (Lino) FERA (capistrano) – Giuseppe SERRAO (maierato) – Mimmo PILEGGI (mimmarejo) – Saro PASCERI di Francesco.