La storia

Secondo la testimonianza dello storico e giurista Giovan Giacomo Martini, parroco di San Nicola nella prima metà del Seicento, anticamente la parrocchia del paese era retta da sacerdoti di rito greco e governata da un abate mitrato, cioè esente dalla giurisdizione vescovile. Molto probabilmente il Martini si riferisce al periodo più remoto dell’esistenza della parrocchia, quando la sua sede era ancora nell’antichissima chiesa di San Nicola, nella contrada “Cutura”. Secondo i registri delle decime il prete che la reggeva nel 1310 si chiamava Nicola Basilio, e già questo nome potrebbe far intendere che si trattasse di un sacerdote appartenente alla tradizione bizantina.

Successivamente, essendo urbanizzata la zona che oggi costituisce il centro dell’abitato, fu edificata la chiesa di Santa Maria Annunziata ed in essa fu trasferita, per comodità degli abitanti, la sede parrocchiale. Sempre secondo la testimonianza di Martini, nel Trecento la parrocchia ricevette sostanziose donazioni da Giordano di Arena, appartenente alla famiglia di nobiltà normanna dei Conclubet e castellano della città di Stilo.

Alla metà del Seicento la chiesa dell’Annunziata si presentava, secondo la relazione del regio ingegnere Antonio Tango, molto decorosa, con soffitto di tavole dipinto e pale d’altare di buona fattura, tra cui: l’Annunciazione all’altare maggiore, la Madonna del Rosario con i quindici misteri, la Madonna del Carmine, la Madonna d’Itria (Odighitria), e le Anime del Purgatorio, nei rispettivi altari laterali.

Nel Settecento essa andò soggetta a numerosi e lunghi restauri, dovuti probabilmente anche ai frequenti moti tellurici. Fu ricostruita completamente dopo il catastrofico terremoto del 1783 mentre era parroco don Gregorio Marchese, il quale però non vide il termine dei lavori. La chiesa restaurata fu benedetta dal suo successore don Francesco Ursia il 15 dicembre 1795.

In occasione della ricostruzione fu posta all’altare maggiore la venerata immagine del SS. Crocifisso, entro un’artistica edicola in legno intagliato, dorato e dipinto eretta a spese della Confraternita omonima, eretta canonicamente nella matrice fin dal 1669. A quell’epoca erano presenti nella chiesa le seguenti cappelle: del Carmine, gentilizia della famiglia Curto-Martini; dell’Itria, gentilizia della famiglia Contestabile di Stilo; del Rosario, gentilizia della famiglia Mannacio di Pizzo, e dell’Immacolata. Vi era inoltre un altare dedicato a Sant’Antonio di Padova.

La chiesa si arricchì ancora, durante l’Ottocento, di molte immagini sacre e decorazioni a stucco. Testimonianze orali rammentano ad esempio le decorazioni ad altorilievo recanti i santi Pietro e Paolo, sull’arco trionfale, dei quattro Dottori della Chiesa latina (Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio Magno) nella navata, oltre ad un altare con l’immagine di San Giuseppe, sempre in altorilievo. Questo apparato decorativo andò perduto nel radicale restauro degli anni 1929-33, compiuto sotto il parroco don Vincenzo Inzillo. La chiesa acquistò un sobrio aspetto classicheggiante e si arricchì, nell’abside, delle tele di Alfonso Menichini raffiguranti il Cristo Re ed i santi protettori della Confraternita Nicola ed Anna. Alla fine degli anni Sessanta, sotto il parroco don Domenico Sanzo, si realizzò il rifacimento del pavimento marmoreo e della copertura. L’ultimo restauro della chiesa rimonta agli anni 1995-96, essendo parroco don Salvatore Minniti.

Oggi la chiesa parrocchiale presenta tra gli elementi di maggior pregio: un altare maggiore in marmi policromi, realizzato nel 1907 a cura di don Vincenzo Inzillo, sormontato dalla settecentesca edicola (comunemente detta Cappella) del SS. Crocifisso; una pregevole mensa marmorea, che richiama il modello dell’altar maggiore, realizzata nel 1996, con l’analogo ambone; i due altari laterali, anch’essi in marmi policromi con le alzate in legno intagliato, dorato e dipinto: quello di destra dedicato alla Vergine Addolorata – in cui si conserva la settecentesca immagine della Madonna, solennemente incoronata dal Vescovo mons. Cortese al termine dell’Anno Mariano 1988 – e quello di sinistra dedicato all’Annunziata; la bella tela raffigurante Santa Maria Mater Domini, copia del celebre Palio della peste dipinto nel 1630 da Guido Reni, databile intorno al 1850 e qui traslata dall’omonima chiesa rurale nel 1996; la tela di Santa Maria, opera del Sei-Settecento; le pregevoli statue processionali lignee di San Nicola e San Rocco, opere del XVIII sec. provenienti dalla vicina Serra San Bruno e custodite entro nicchie intagliate da valenti ebanisti locali.

 

Parrocchia Maria SS. Annunziata.

Parroco: Don Domenico Muscari

L.go Morgantini

89821 San Nicola da Crissa (VV)

Tel.: 0963-73054