anonimo2 - Confraternita del SS. Crocifisso - San Nicola da Crissa (VV)

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

TerzaColonna19


Viribus unitis ad Jesum!
un anonimo
Correva l’anno del Signore 2000 (altro anno di grazia giubilare!) e la sera di domenica 27 
settembre la comunità sannicolese accorreva in massa nella chiesa matrice per porgere il saluto di commiato e ringraziamento a don Salvatore Minniti che dopo un decennio lasciava la guida della nostra parrocchia. Era arrivato per risollevare le sorti spirituali di una comunità smarrita dopo gli eventi di fine anni ’80 e col piglio deciso e risoluto del giovane sacerdote di ferma vocazione diede inizio senza indugio al suo ministero presbiteriale. Non gli occorse molto tempo per scuotere la comunità dal suo torpore e per restituirle la gioiosa e vivace organizzazione dei tempi migliori. Forte di una convinta ed estesa adesione e collaborazione intraprese iniziative di ogni genere in primis il restauro della chiesa madre
pressochè cadente e imbruttita da decenni di totale incuria. Questo in verità sembrò a molti un onere molto gravoso e infatti venne da lui assunto in un contesto di diffuso scetticismo ma fu portato a termine addirittura in anticipo sui tempi previsti. Per non parlare poi di quel clamoroso quanto inatteso proliferare di vocazioni sacerdotali alcune felicemente conclusesi con l’ordinazione. Sono state le ultime nostrane! Per ringraziare di tutto questo in quella mite sera d’incipiente autunno i sannicolesi accorsero assai numerosi e parimenti numerosi furono gl’interventi dal microfono dell’ambone sia dei rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni sia di singoli parrocchiani. Salii pure io all’ambone per rivolgere a don Salvatore poche e semplici parole così come dettate dal cuore in quel momento di notevole
intensità emotiva e pronunciate a nome del gruppo degli animatori parrocchiali. Allorchè con gli occhi umidi di commozione (ma quella sera di occhi nitidi e asciutti ne rimasero ben pochi!) riguadagnai il mio posto al terzo banco della fila sinistra sentii una delicata carezza sfiorarmi la spalla. Maria Rosa Bellissimo, seduta dietro di me, accompagnò il materno gesto con queste parole: “Ah figghiu! Chi parole semplici e belle chi nci dicisti! Ma joco non si tu chi parri, joco è lu Spiritu Santu chi ti li suggerisce”. Lì per lì restai abbastanza perplesso. Ma come! Mi ero sforzato non poco per ricercare dentro di me qualche bella espressione che potesse efficacemente esprimere il mio sentimento e la cara amica M. Rosa entra a gamba tesa convinta che quella non è farina del mio sacco! Be’! A distanza di circa 20 anni posso con certezza affermare che da quella sera la mia personale esplorazione sulla Terza Persona della Ss Trinità è cambiata radicalmente e che quella frase di Maria Rosa (unanimemente riconosciuta come donna autenticamente timorata di Dio) mi ha aperto orizzonti del tutto nuovi contribuendo non poco ad una revisione al ribasso del mio ego. Come dire: talvolta
incide più l’umile parola di una persona semplice che cento dottissime prediche! («Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Mt 11,25-27). Ho appena concluso la lettura sul sito della nostra Confraternita della lettera al Priore dal titolo Pensieri di un 1° giugno. V’è da rimanere beatamente rapiti dal riuscito trinomio concisionepienezza-profondità degli argomenti trattati. Un brano che restituisce al lettore in un magistrale sguardo d’insieme la storia fondativa, lo sviluppo ma soprattutto il significato autentico dell’ essere Congrega in questo travagliato tempo che stiamo vivendo. Caro anonimo estensore della lettera! Faccio mie le parole di Maria Rosa: non sei tu che parli o scrivi, è lo Spirito Santo che si serve di te per comunicarci, i sani e autentici principi sul senso, significato e missione delle confraternite. E proprio dallo Spirito Santo, impronta digitale della tua pregevole missiva, ciascuno di noi confratelli, a prescindere dal colore della mozzetta, dovrebbe con impegno e umiltà invocare quelle
virtù necessarie da te indicate per poter degnamente aderire ad una comunità di fede. E qui colgo l’occasione per un’invocazione su un tema purtroppo ancora oggi (sic!) all’ordine del
giorno: “Vieni o Spirito rinnovatore! Investi la nostra comunità con un benefico turbine che possa finalmente e definitivamente disperdere tutti quegli atteggiamenti di (deplorevole e talvolta odiosa) competizione fra le Confraternite e che servono solo ad attizzare divisioni laddove invece dovrebbe aleggiare lo Spirito di fraternità e condivisione trasmessoci dal messaggio evangelico e quotidianamente rinverdito dalle sollecitazioni del nostro caro padre Michele”. E concludo: sarà pur lecito simpatizzare per la “divisa sociale” tramandataci dai nostri padri ma solo nell’abbraccio fraterno e inclusivo potremo correre verso la Meta Divina. Viribus unitis ad Jesum! E così sia
Un altro crocifissante
 
Torna ai contenuti | Torna al menu