La Storia - Confraternita del SS. Crocifisso - San Nicola da Crissa (VV)

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La storia

Nella primavera del 1669 una Santa Missione inviata dal Vescovo di Mileto Diego Morelli Castiglione toccò, fra altri centri della vasta diocesi, il villaggio di Santo Nicola, detto de Iunco per via del fiorire delle giuncaie nella contrada, propiziato dall’abbondanza di acqua, o anche di Vallelonga dal nome della vicina Terra da cui dipendeva amministrativamente.

Guidavano la Missione due importanti ecclesiastici: il Canonico Penitenziere della Cattedrale di Mileto don Orazio Rocca ed il Ministro Provinciale dei Frati Minori Riformati padre Pasquale Martirano da Tropea.

La predicazione ebbe termine subito dopo la festa dell’Ascensione. Come atto solenne di conclusione i Missionari vollero organizzare, come era nell’uso, una grande processione penitenziale, al termine della quale fu fondata la Confraternita, quale mezzo per mantenere nella popolazione lo slancio di religiosità suscitato dall’importante evento ecclesiale della Missione.

Correva il giorno di sabato primo giugno 1669 quando il Canonico Rocca istituì nella Chiesa Matrice di San Nicola di Vallelonga la Congregazione Penitente, in una cornice di popolo infervorato dalla Parola di Dio e confortato dai Sacramenti della Chiesa.

Il giorno dopo, 2 giugno, i confratelli, in numero di ottanta, cominciarono le loro riunioni settimanali di preghiera, che secondo l’uso dell’epoca vennero definiti esercizi spirituali, e che ininterrottamente da 335 anni si ripetono dopo il vespro di tutte le domeniche e feste di precetto.

Il 4 agosto dello stesso anno, domenica, i confratelli riuniti in assemblea deliberarono di porre la neonata associazione sotto il patrocinio del SS. Crocifisso, invocando come protettori, dopo la Beata Vergine Maria, i Santi Nicola ed Anna.

Nel 1670 un pio e dotto sacerdote sannicolese, il cui nome non è purtroppo noto, completò la redazione del poderoso manoscritto degli Statuti e Riti della Congregazione, in cui lasciò ai confratelli non solo un corpo di norme organizzative e liturgiche, ma anche una quantità di ispirati insegnamenti ascetici. L’opera ricevette il 20 ottobre 1682 l’approvazione del Vescovo Ottavio Paravicino.

Nel corso del Settecento la Confraternita sviluppò la sua vita religiosa e radicò la sua presenza nella realtà ecclesiale e civile del paese. Il 22 luglio 1732 per iniziativa di alcuni associati sorse la Confraternita dei Sette Dolori della B. V. Maria, la cui spiritualità è complementare a quella del sodalizio più antico. Nel 1734 la Messa della Congrega, che per obbligo statutario era mensile, diventò settimanale.

Il 17 dicembre 1773 la Confraternita fu aggregata all’Arciconfraternita romana del SS. Crocifisso, eretta nella Chiesa di San Marcello al Corso, custode della miracolosa immagine del Cristo in croce davanti alla quale nell’Anno Santo del 2000 Giovanni Paolo II ha celebrato, in San Pietro, la Giornata del Perdono.

Alla fine del XVIII secolo la Congrega eresse nella Chiesa Parrocchiale, all’altare maggiore, un’imponente edicola in legno intagliato, dorato e dipinto in cui fu intronizzata l’immagine del SS. Crocifisso fatta scolpire a Napoli da un artista di cui non è ancora certa l’identità. Il gruppo statuario riproduce il tipo iconografico detto del Sangue di Cristo e rappresenta il Cristo vivo, schiodato dalla croce, sorretto e presentato ai fedeli da due angeli, mentre un terzo inginocchiato ai suoi piedi raccoglie in un calice il sangue che fiotta dal costato aperto. È un’immagine dal significato squisitamente eucaristico.

Nel corso dell’Ottocento, mentre la Confraternita continuava a crescere numericamente, si manifestarono i primi contrasti con la Congrega del Rosario, fondata nel 1776, aventi ad oggetto – come accadeva in moltissimi altri luoghi, specialmente del Meridione – il diritto di precedenza nelle funzioni, indice di una superiore dignità onorifica. La disputa fu risolta solo nel 1927 da una sentenza del tribunale ecclesiastico diocesano, che riconobbe la precedenza alla Confraternita del SS. Crocifisso in virtù della sua anzianità e dell’erezione canonica. La sentenza fu confermata dalla Sacra Rota nel 1929.

Caratteristico del secolo appena trascorso fu, oltre alla consueta assiduità nello svolgimento delle funzioni religiose, l’impegno per solennizzare anche con manifestazioni civili di richiamo la festa del Titolare.

Negli anni Settanta la Confraternita fu, nel Meridione, alla testa del movimento che restituì cittadinanza agli antichi sodalizi laicali nella Chiesa del Vaticano II, in cui spesso troppo sbrigativamente essi venivano dati per estinti. Partecipò all’organizzazione dei primi convegni regionali delle Confraternite ed ospitò il terzo, svoltosi a San Nicola da Crissa nel maggio 1979 sotto la presidenza del Cardinale Penitenziere Maggiore Giuseppe Paupini. La forte ripresa di interesse per il fenomeno confraternale nella Chiesa ha avuto origine anche da queste iniziative.

L’attività del sodalizio ha subito purtroppo le conseguenze della fortissima emigrazione, che nella seconda metà del Novecento ha dimezzato la popolazione del paese. Nondimeno, i confratelli della numerosa comunità di Toronto, in Canada, si sono riuniti in associazione e, oltre a far rivivere i riti della confraternita madre, hanno promosso l’organizzazione della grandiosa processione del Venerdì Santo, a cui partecipano ora centinaia di migliaia di persone, ed hanno eretto, nell’area del santuario nazionale di Midland, una monumentale copia bronzea della statua del SS. Crocifisso venerata in paese, inaugurata solennemente nel 1994.

Oggi la Confraternita continua, fedele al suo impegno secolare, ad animare la vita religiosa della comunità promovendo il culto alla beata Passione di Cristo, particolarmente nelle feste principali della Pasqua, della Santa Croce (prima domenica di maggio) e del SS. Crocifisso (quarta domenica d’agosto), ed impegnandosi in opere sociali e di solidarietà. Tutte le domeniche, al suono dell’antica gemma, la sua secolare campana, si ritrova davanti all’altare del Titolare a pregare per i vicini e i lontani, per le necessità dei vivi e il riposo dei defunti, per la pace e la concordia tra i popoli e il progresso spirituale della Santa Chiesa.


Bibliografia essenziale

T. Mannacio, La Confraternita del Crocifisso. Vita e cultura di un sodalizio calabrese, Vibo Valentia 1993.

N. G. Marchese, La Congrega del SS. Crocifisso, San Nicola da Crissa 1982.

N. A. Mannacio, San Nicola di Crissa e i suoi capolavori, Napoli 1965.


Domenico Teti.
 
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